Dialoghi con gli ortodossi calcedonesi e pre-calcedonesi
Dialoghi
cattolici-ortodossi e cattolici-ortodossi orientali
Nel 1976, Paolo VI e Atenagora di Costantinopoli, dopo aver
cancellata dalla memoria della Chiesa la reciproca scomunica del 1054, crearono
una commissione congiunta il cui compito era quello di preparare il dialogo
ufficiale. Esso venne annunciato congiuntamente da Giovanni Paolo II e da
Dimitrio I, a Istanbul, nel 1979.
Il primo documento ufficiale della Commissione mista è stato
dedicato al Mistero della Chiesa e dell’eucaristia alla luce del mistero della
santa Trinità. Un secondo documento risale al 1987: Fede, sacramenti e unità
della Chiesa. Nel 1988 è approvato il terzo documento, intitolato Il sacramento
dell’Ordine nella struttura sacramentale della Chiesa, con particolare
riferimento all’importanza della successione apostolica per la santificazione e
l’unità del popolo di Dio. Durante questa sessione di lavoro, si decide anche
di creare una sottocommissione per studiare la delicata questione delle Chiese
cattoliche orientali. E nel 1993 viene approvato il testo L’uniatismo, metodo
di unione del passato, e la ricerca attuale della piena comunione (documento di
Balamand).
Il dialogo con le Chiese ortodosse di tradizione bizantina, siriana
e slava, arenatosi a Baltimora nel 2000 e, con la Chiesa ortodossa russa, nel
2002 dopo l’erezione canonica di quattro diocesi in Russia, si è riavviato nel
2006 a Belgrado e nel 2007 a Ravenna. Nonostante la partenza della delegazione
russa per la questione estone, il dialogo è continuato fino a produrre il
documento “Conseguenze ecclesiologiche e canoniche della natura sacramentale
della Chiesa”. In questo documento, gli ortodossi hanno riconosciuto un livello
universale della Chiesa ed hanno ammesso che anche a questo livello esiste un
protos, un primate, che può essere soltanto il Vescovo di Roma. Il tema che
verrà affrontato nella prossima sessione sarà: Il ruolo del Vescovo di Roma
nella comunione della Chiesa nel primo millennio.
Con le Chiese ortodosse orientali, le difficoltà nell’avviare il
dialogo sono state minori. Le Chiese ortodosse orientali o non calcedonesi sono
quelle che, nel 451, rifiutarono di accettare la forma cristologica del
concilio di Calcedonia. Esse sono in tutto cinque: la Chiesa armena, quella
sira, quella copta, quella etiopica e quella malankarese (indiana).
Subito dopo il Vaticano II, vi furono scambi di visite tra il Papa e
i loro Patriarchi, a partire dal 1967, mettendo in evidenza la comunione
spirituale esistente tra le due confessioni cristiane. Dal 1970, le visite
saranno anche accompagnate da Dichiarazioni comuni. Nel giugno 1984, una di
esse ha anche previsto, tra l’altro, l’ammissione alla comunione dei fedeli
dell’altra Chiesa, nei casi di necessità pastorale. Dal 1973, esistono
Commissioni miste ufficiali con la Chiesa copta, e dal 1989, con la Chiesa siro
ortodossa malankarese. Con la Chiesa assira ortodossa, che si colloca in una
situazione di isolamento teologico rispetto a qualunque altra comunione, avendo
adottato ufficialmente, nel 484, la cristologia nestoriana, nel 1984, è stata
resa una Dichiarazione comune.
La Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la
Chiesa cattolica e le Chiese orientali ortodosse ha tenuto la sua seconda
riunione a Roma, dal 26 al 29 gennaio 2005. Essa ha studiato alcune questioni
relative all’ecclesiologia di comunione: la Chiesa come comunione secondo i
Padri della Chiesa; le nozioni di “Chiese sorelle” e “famiglie di Chiese”; le
nozioni di “comunione perfetta” e “gradi di comunione”; la relazione tra Chiese
particolari e Chiesa universale; gli elementi costitutivi della comunione.
L’ultima sessione della Commissione è stata a Damasco dal 27 gennaio al 2
febbraio ed ha discusso su “Natura, costituzione e missione della Chiesa”.
Dal 5 al 9 dicembre 2005 ha avuto luogo in India (Kerala), la
riunione annuale della Commissione mista per il dialogo teologico tra la Chiesa
cattolica e le Chiese giacobita sira ortodossa e ortodossa sira del Malankar. È
stata trattata la questione della storia del Kerala e il tema
dell’ecclesiologia di comunione.
(Cfr. http://www.basilicasannicola.it/centroecumenico/paragrafi.php?lingua_id=1¶grafo_id=272
última visualização 18/02/2014).
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